50° Anniversario Earth Day: intervista in esclusiva a Pierluigi Sassi, Presidente di Earth Day Italia

L’Earth Day (Giornata della Terra) è la più grande manifestazione ambientale del pianeta, l’unico momento in cui tutti i cittadini del mondo si uniscono per celebrare la Terra e promuoverne la salvaguardia.

di Maura Rastelli 

La Giornata della Terra, momento fortemente voluto dal senatore statunitense Gaylord Nelson e promosso ancor prima dal presidente John Fitzgerald Kennedy, coinvolge ogni anno fino a un miliardo di persone in ben 192 paesi del mondo.

Le Nazioni Unite celebrano l’Earth Day ogni anno, un mese e due giorni dopo l’equinozio di primavera, il 22 aprile.

Earth Day Italia è il main partner italiano dell’Earth Day Network e uno dei più attivi a livello internazionale. Dal 2007 Earth Day Italia celebra l’Earth Day (Giornata Mondiale della Terra) nel nostro paese e lavora per promuovere la formazione di una nuova coscienza ambientale attraverso una rete di dialogo tra i tanti soggetti che si occupano della salvaguardia del Pianeta. 

Licensing Italia, media partner della manifestazione, ha intervistato Pierluigi Sassi, Presidente Earth Day Italia.

L.I. Earth Day compie quest’anno il suo 50esimo anniversario: in questo momento di emergenza generale, come organizzerete tale celebrazione?

Pierluigi Sassi: Da diversi anni organizziamo il Villaggio per la Terra a Roma, una grande manifestazione all’aria aperta che riunisce istituzioni, personalità scientifiche, artisti, educatori, centinaia di associazioni dedite alla promozione sociale e ambientale, e centinaia di migliaia di persone comuni. La pandemia ci ha costretto a rinviare l’appuntamento; ma l’occasione del Cinquantenario non poteva non essere festeggiata. Perciò abbiamo trasferito online tutta l’organizzazione, i partner e il pubblico che in tanti anni ci hanno dimostrato attenzione e simpatia.

Il 22 aprile l’Earth Day sarà celebrato con la maratona multimediale #OnePeopleOnePlanet, trasmessa integralmente da RaiPlay.it e dalla piattaforma dedicata OnePeopleOnePlanet.it.

Dodici ore di contributi originali: campagne e appelli per la salvaguardia del pianeta; saluti e messaggi da artisti, sportivi, scienziati, attivisti; immagini suggestive da tutti i continenti per ribadire che la Terra è un’unica patria comune. Durante la giornata inoltre ci saranno degli approfondimenti tematici, con ospiti chiamati a interpretare il senso dell’Earth Day negli ambiti della cultura, dell’innovazione, dell’economia, della scienza, dell’intrattenimento, dello sport e dell’educazione rivolta ai giovani. La piattaforma online inoltre fornirà a tutti la possibilità di integrare la visione della diretta con il richiamo di video con approfondimenti, tutorial e tematiche specifiche per ognuno degli ambiti citati.

L.I. Il Villaggio per la Terra è il format ideato da Earth Day Italia per promuovere una maggiore sensibilità civile e ambientale: ce ne può parlare?

P.S. È stato, è, e sarà di nuovo – a emergenza superata – un vero e proprio villaggio, con stand, aree gioco, punti di incontro, palchi per gli spettacoli e tanti luoghi dove incontrarsi e condividere esperienze, sogni e speranze, e soprattutto l’impegno per un futuro di pace e sostenibilità.

L’evento si tiene da diverse edizioni a Roma, al Galoppatoio di Villa Borghese e sulla Terrazza del Pincio, articolato in diverse giornate in concomitanza della Giornata Mondiale della Terra. Giornate animate da incontri, dibattiti, attività sportive e spettacoli in cui il pubblico può conoscere e praticare diversi sport e giochi all’aria aperta; assistere e partecipare a dibattiti sui temi della solidarietà, della sostenibilità e della cura del pianeta; incontrare vis à vis testimonial, artisti, campioni dello sport, scienziati e divulgatori per parlare di natura, scienza, coesione sociale, progetti, e temi specifici legati allo sviluppo sostenibile.

Earth Day Italia lo organizza insieme al Movimento dei Focolari, perché la nostra convinzione è che non si possa separare la battaglia ambientale da quella per una società più giusta, solidale e inclusiva. Concetto che i Focolari testimoniano in toto.

L.I. Papa Francesco ha indicato la rotta da percorrere con questa frase: “Voi trasformate deserti in foreste!”. A che punto siamo arrivati, secondo Lei, di questo percorso?

P.S. Quel momento della visita del Papa al Villaggio del 2016 è indelebile nella memoria dei presenti. Quelle parole, uscite dal cuore dopo aver ascoltato le opere e le missioni di tante associazioni, sono diventate il nostro compenso e il nostro obiettivo. L’Enciclica di Papa Francesco Laudato Si’ del 2015 aveva già riassunto mirabilmente questo concetto nella semplice espressione di “Cura della Casa Comune”: la Terra è una casa in cui abitano creature diverse (uomini compresi) ma unite da un comune destino e la stessa brama di vita. Per inseguire il benessere non si può sacrificare nessuna comunità umana e nessun ecosistema. I deserti che abbiamo creato, fisici o sociali che siano, devono tornare foreste.

A che punto siamo? All’inizio: troppe persone vivono in povertà, afflitti da guerre e disastri ambientali. L’ingiustizia sociale impera anche nei paesi ricchi. E le catastrofi ambientali, ovviamente, non fanno distinzioni di confini o ricchezze. Questa pandemia ci ha accomunato tutti e ci fa intravedere che con l’impegno e intraprendendo misure straordinarie ci possiamo risollevare. La strada è lunga ma possiamo e dobbiamo farcela.

L.I. In che modo Earth Day si sta impegnando per il raggiungimento degli obiettivi fissati nella Agenda 2030 ONU?

P.S. Il leit motiv del Villaggio, adeguato in questo frangente per la maratona #OnePeopleOnePlanet, è rappresentato dai 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile indicati dall’ONU nell’Agenda 2030 varata nel 2015. Questi obiettivi mirano ad assicurare ad ogni abitante del pianeta giustizia, pace, equità, salute, lavoro, cibo, acqua e servizi sufficienti a una vita decorosa. Ci sono poi gli obiettivi per convertire le politiche planetarie all’economia circolare, all’energia pulita, alla tutela della biosfera.

Earth Day Italia si muove molto nell’orbita del 17° obiettivo: la partecipazione. Mettiamo insieme il pubblico e il privato; avviciniamo i ragazzi agli educatori, i consumatori ai produttori sostenibili; chi ha esperienze esemplari da raccontare a chi ha bisogno di stimoli e idee per fare la propria parte. Ogni anno, dagli incontri fatti al Villaggio, nascono nuovi progetti, idee e associazioni di persone che arricchiscono e fanno crescere la comunità che si riunisce al Villaggio dell’anno successivo.
In questa direzione va intesa la volontà di lanciare, nei prossimi mesi, un programma di licensing strutturato, diretto alle aziende  europee che vogliano far parte di questo progetto e contribuire attivamente portando in dote le loro capacità.

 L.I. Come potrà essere strutturato un programma licensing su un tema così delicato?

P.S. In primo luogo, proprio con la massima attenzione ai temi che stanno all’interno della parola Sostenibilità. Una parola oggi molto usata, ma non sempre rappresentativa di quello che è davvero, cioè un bene comune. Il programma, pensato e gestito interamente da Warm Up Industry, sede milanese di Earth Day, si concentrerà sullo sviluppo dei contenuti che stanno al cuore dell’Agenda 2030 identificando attraverso forme, colore, immagini un programma che potrà essere utilizzato dalle aziende che vogliono davvero avvicinarsi alla Terra e a un concetto di globalità. One People, appunto, e One Planet.

L.I. Sostenibilità e innovazione: come conciliare questi due principi così discussi oggi?

P.S. Con il coraggio di cambiare e di schierarsi decisamente contro gli interessi consolidati di chi non vede la realtà. Che il rispetto dell’ambiente e il progresso tecnologico e sociale siano due esigenze contrastanti è un falso storico ormai inaccettabile quanto la negazione del cambiamento climatico. Scienziati e innovatori ormai da decenni hanno individuato soluzioni e tecnologie che ridurrebbero enormemente, e in alcuni casi anche a zero, l’impatto delle attività umane sull’ecosistema. Agricoltura biologica, promozione dei prodotti locali, fonti rinnovabili, energie pulite, mobilità elettrica e condivisa, smart working, riciclo, riuso e riutilizzo dei materiali, eco packaging, bioplastiche, nuovi materiali compostabili e biodegradabili… sono decine gli strumenti che il progresso intellettuale ha messo in campo per risolvere la crisi ambientale. Mancano le svolte politiche e l’appoggio del mondo economico e finanziario. Ma a volte manca anche la forza necessaria alla nostra società per obbligare i propri rappresentanti a rompere il circolo vizioso dei potentati industriali ed economici, che vedono in quella “Conversione Ecologica” invocata anche da Papa Francesco, soltanto una minaccia ai loro privilegi e non una meravigliosa occasione per un futuro prospero per tutti.

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