Cartoons on the Bay compie 20 anni

Tra pochi giorni si aprirà a Venezia, a Palazzo Labia sede RAI, l’edizione 2016 di Cartoons on the Bay, un appuntamento imprescindibile per l’animazione italiana e internazionale.
Licensing Italia ha intervistato in esclusiva Roberto GenovesiDirettore Artistico della manifestazione.

L.I. CotB è nato nel 1996 essenzialmente come vetrina delle produzioni RAI ma, nel corso degli anni, abbiamo assistito ad una profonda evoluzione del format. Quali sono stati i principali cambiamenti?

P.G. Quando la Rai, nel 2009, mi ha scelto come nuovo direttore di CotB era consapevole di avere di fronte una persona molto diversa dal direttore che mi aveva preceduto. Il progetto di rinnovamento del festival, che ho proposto al cda di Rai Trade non appena insediato, parlava di un profondo cambiamento di rotta. Vedo il cartone animato soprattutto come linguaggio e non solo come prodottocome contenuto. Un linguaggio in grado di comunicare a diversi livelli e su diversi media per molteplici scopi che non siano solo quelli della narrazione, in uno scenario in cui tutti i linguaggi tendono a convergere, ad alimentarsi vicendevolmente, a contribuire alle reciproche mutazioni che poi, necessariamente, portano ad un codice in parte condiviso. Parlare oggi di cartoni animati senza parlare di fumetti e videogiochi o parlare di cartoni animati immaginando solo le piattaforme classiche di fruizione, ignorando gli strumenti mobile o i social network, significa non aver compreso la portata dell’enorme processo di trasformazione in atto all’interno dell’universo dei media.

L.I.  Cosa rappresenta oggi CotB nel panorama dell’animazione italiana e internazionale e cosa aspira a diventare?

P.G. CotB è stato il primo festival dell’animazione, almeno a livello europeo, che abbia avuto il coraggio di affrontare in modo organico e non marginale gli effetti della cross-medialità nel mondo dei cartoni animati. Crossmedia è un termine a lungo ignorato e poi improvvisamente usato e abusato per far riferimento a qualunque cosa. In realtà si tratta di un processo produttivo caratterizzato da regole ben precise, che influenza in modo determinate il prodotto sia dal punto di vista dei contenuti, sia dal punto di vista dei suoi rapporti con il comparto del marketing e del licensing, i quali non sono più solo supporto ai brand, ma diventano contributi editoriali. CotB, per come l’ho impostato dal 2009, vuole essere, da una parte, strumento di scouting per l’evoluzione del linguaggio dell’animazione e dei suoi contenuti, dall’altra anche strumento di valutazione dei nuovi approcci produttivi. Noi vediamo il cartone animato come un’isola multimediale in cui convergono strumenti, linguaggi e contenuti ognuno al servizio dell’altro e su un piano paritetico. Insomma, per dirla con uno slogan, noi immaginiamo il sense of wonder al servizio del bilancio aziendale e il bilancio aziendale al servizio dell’evoluzione del racconto animato.

L.I. Quali saranno le novità di  questa edizione?

P.G. CotB compie vent’anni. Per l’occasione abbiamo voluto creare un nuovo Pulcinella Award che verrà consegnato al miglior prodotto kids italiano da una giuria di bambini. Abbiamo sempre pensato che il target debba essere messo al primo posto in un processo produttivo. Per questo da sempre CotB propone gran parte delle sue anteprime nel programma scuole. Proprio perché vogliamo vedere la reazione sul prodotto negli occhi di coloro per i quali il mondo dell’animazione ha lavorato. Il giudizio dei giornalisti è importante, ma quello di chi ha in mano il telecomando, l’I-Pad o il controller della console è più importante.

L.I. Nella scorsa edizione di CotB, abbiamo visto emergere in alcuni interventi un crescente interesse nei confronti del licensing visto come efficace sviluppo dei progetti di animazione. Qual è la prospettiva di CotB sotto questo aspetto?

PG. Credo che con l’estensione diffusa dei concetti di cross-media prima e di transmedia poi, i settori del marketing e del licensing abbiano dovuto rivedere e aggiornare i rispettivi ruoli nel processo di realizzazione di un prodotto creativo. Penso che oggi essi siano ormai parte integrante di quel processo creativo e che rappresentino, ognuno in base alle proprie peculiarità, una parte non secondaria di tale processo. Dove finisce il racconto e dove comincia la pubblicità in un prodotto cross-mediale? Dove finisce la storia e dove incomincia la vita di un prodotto derivato in un processo trans mediale? Siamo all’interno di un vortice creativo, in cui ogni soggetto sostiene l’altro e in cui il dialogo tra chi inventa una storia e chi un album di figurine sono necessari, se non indispensabili, per la costruzione di ciò che ormai a tutti i livelli è riconosciuto come universo espanso.

L.I. Quali saranno gli ospiti presenti nel panel dedicato al licensing di quest’anno e quali gli argomenti trattati?

P. G. Probabilmente si tratta del più importante evento legato al licensing che CotB abbia propostonegli ultimi anni, proprio per certificare un cambiamento di rotta, un’evoluzione sia nell’approccio con il tema sia nei confronti del ruolo stesso del licensing in uno scenario pieno di strade incrociate. Saranno ospiti di CotB Charles RiottoPresidente di LIMA – International Licensing Industry Merchandisers’ Association; Maura Regan, SVP & General Manager, International Media Business Sesame WorkshopBruno BenvenutiCEO di Radio Globo.

L.I. Un’ultima domanda: come vede il futuro dell’animazione in Italia?

P.G. Il mondo dell’animazione deve cominciare a rendersi conto che non esistono più solo la televisione e il cinema e che le vie di sbocco di una serie animata oggi sono davvero molte di più. Certo parliamo di budget sicuramente più bassi e difficili da gestire, ma la strada intrapresa a livello internazionale dalle factory che producono animazione ormai viaggia sui tablet e nelle console. Se è vero che ASIFA Italia ha deciso recentemente di aprire l’iscrizione a professionisti che provengono dal mondo dei videogiochi e da quello degli fx, è segno che il comparto italiano ha l’elasticità mentale più che sufficiente, oltre che l’indiscutibile talento,  per assumere un ruolo da protagonista nell’immediato futuro.

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