Il regime del Patent Box su beni immateriali

Nel corso dei Licensing  Seminars organizzati da Licensing Italia, con la collaborazione di PwC e Editoriale Duesse, svoltisi lo scorso  29 novembre presso la sede PwC di Milano, i relatori Filippo Maria Cova e Alessandro Saini dello Studio Associato Caramanti Ticozzi & Partners hanno illustrato il tema: Il regime del “Patent Box” su beni immateriali – Opportunità per le imprese ed esperienze operative.

Licensing Italia ha rivolto qualche domanda ai relatori per sintetizzare l’intervento.

Cosa è il il Patent Box?

Il Patent Box è un regime di tassazione agevolato opzionale di durata pari a cinque periodi di imposta che consente di dedurre dal reddito di impresa  una quota del reddito derivante dall’utilizzo di beni immateriali, a condizione che si esercitino attività di ricerca e sviluppo finalizzata allo sviluppo, al mantenimento, nonché all’accrescimento del valore dei beni immateriali.

Quali sono gli obiettivi?

Obiettivo dell’agevolazione è incentivare la collocazione ed il mantenimento in Italia di beni immateriali nonché l’attività di ricerca e sviluppo in conformità ai principi OCSE.

Quali sono i soggetti beneficiari?

Tutti i soggetti titolari di reddito di impresa  – dall’imprenditore individuale alla società di capitali, comprese le stabili organizzazioni in Italia di soggetti non residenti, a condizione che siano residenti in Paesi con i quali è in vigore un accordo per evitare la doppia imposizione e con i quali vi sia un effettivo scambio di informazioni) – che hanno diritto allo sfruttamento economico dei beni immateriali, a condizione che esercitino attività di ricerca e sviluppo finalizzata allo sviluppo, al mantenimento, nonché all’accrescimento del valore dei beni immateriali.

Quali sono i beni immateriali agevolabili?

I beni immateriali agevolabili sono:

• Software protetto da copyright;
• Brevetti industriali concessi o in corso di concessione, ivi inclusi i brevetti per invenzione, ivi comprese le invenzioni biotecnologiche e i relativi certificati complementari di protezione, i brevetti per modello d’utilità, nonché i brevetti e certificati per varietà vegetali e le topografie di prodotti a semiconduttori;
• Marchi di impresa, ivi inclusi i marchi collettivi, registrati o in corso di registrazione;
• Disegni e modelli, giuridicamente tutelabili;
• Informazioni aziendali ed esperienze tecnico‐industriali, comprese quelle commerciali o scientifiche proteggibili come informazioni segrete, giuridicamente tutelabili.

Quali le attività agevolabili?
Le attività agevolabili sono le seguenti:

• Attività di ricerca e sviluppo finalizzate allo sviluppo, al mantenimento e all’accrescimento del valore dei beni immateriali;
• Ricerca fondamentale: lavori sperimentali o teorici svolti per acquisire nuove conoscenze, ove successivamente utilizzate nelle attività di ricerca applicata e design;
• Ricerca applicata: ricerca pianificata per acquisire nuove conoscenze e capacità, da utilizzare per sviluppare nuovi prodotti, processi o servizi o migliorare quelli esistenti;
• Sviluppo sperimentale e competitivo: acquisizione, combinazione, strutturazione e utilizzo delle conoscenze e capacità esistenti allo scopo di sviluppare prodotti, processi o servizi nuovi o migliorati;
• Design: attività di ideazione e progettazione di prodotti, processi e servizi, ivi incluso l’aspetto esteriore di essi e di ciascuna loro parte e le attività di sviluppo dei marchi;
• Ideazione e realizzazione del software protetto da copyright;
• Ricerche preventive, test e ricerche di mercato e altri studi, il deposito, l’ottenimento e il mantenimento dei relativi diritti, il rinnovo degli stessi a scadenza, la protezione di essi, e la gestione dei contenziosi e contratti relativi;
• Attività di presentazione, comunicazione e promozione che accrescano il carattere distintivo e/o la rinomanza dei marchi, e contribuiscano alla conoscenza, all’affermazione commerciale, all’immagine dei prodotti o dei servizi, del design, o degli altri materiali proteggibili.

“Qualsiasi impresa italiana non puo’ perdere questa opportunità di grande valore economico – ha dichiarato Filippo Maria Cova – Essa infatti è come un treno in corsa che passa una volta sola e non passa più”.

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