I trends tech 2023

In generale, la condivisione si è fatta più privata e meno pubblica: è la “tiktokizzazione” di internet

Difficile contrastarla quando i numeri del social cinese continuano a crescere (nel 2023 potrebbe raggiungere i 2 miliardi utenti attivi mensili nel mondo e, in Italia, superare abbondantemente i 20 milioni).

Questa settimana un pezzo molto interessante di Vincenzo Cosenza, super esperto di social media e attento osservatore delle tendenze in atto. La sua newsletter è sempre fonte di riflessioni fondamentali sul mondo digital.

In allegato è possibile scaricare anche il suo report, qui le evidenze principali.

  • Feed algoritmici di discovery: La crescita impetuosa di TikTok ha mostrato una nuova via al modo di progettare e abitare i social media. Si tratta di piattaforme che privilegiano l’intrattenimento e che sono altamente “addictive” a causa dell’incessante fiume di video che espongono davanti ai nostri occhi. Li governano “feed algoritmici” progettati per catturare immediatamente la nostra attenzione, anche in assenza di segnali specifici di interesse. Non gli serve conoscere i nostri gusti o con chi siamo amici, bastano poche informazioni di contesto (localizzazione, lingua, ora del giorno) per iniziare a bombardarci di stimoli visivi. Meta ha deciso di seguire la strada tracciata da TikTok: pochi post di amici e familiari, più post di sconosciuti, ma in linea con i nostri interessi o, quantomeno, già popolari. Usciremo dalla bolla privata, per entrare in quella più grande della mediocrità pubblica?

 

  • Micro community: Dopo la sbornia della condivisione pubblica e allargata delle nostre vite, le conversazioni si sono trasferite in spazi più intimi. Soprattutto le nuove generazioni amano parlare alla propria “community” non ad un pubblico indefinito, anche se potenzialmente più vasto. Queste condivisioni tra pochi possono avvenire su piattaforme meno note, come Reddit e Discord, oppure su quelle che già ospitano il proprio palcoscenico pubblico. Infatti, anche i maggiori social media stanno dando sempre più spazio alle condivisioni tra piccoli gruppi. Facebook, da tempo, privilegia i Gruppi. WhatsApp ha introdotto Community per aggregare gruppi preesistenti fino a 1024 persone ciascuno. Instagram ha aggiunto “Group Profile” per condividere solo con pochi.

 

  • Social Super Users: Quest’anno va registrato un segnale di novità che potrebbe cambiare per sempre i social media: l’idea di un accesso privilegiato e a pagamento agli stessi. Linkedin, Snapchat e Telegram sono stati tra i primi a proporre un abbonamento mensile di pochi euro per coloro che hanno bisogno di funzioni speciali e aggiuntive (es. limiti superiori di upload/download, analytics avanzati). Poi è arrivato Elon Musk che ha rilanciato il progetto Twitter Blue ed introdotto delle feature che tracceranno un solco profondo tra utenti di serie A e utenti di serie B. Soltanto chi pagherà potrà avere il bollino di verifica e maggiore visibilità nelle risposte, nelle menzioni e nei risultati di ricerca (quindi più reach). Al di là dell’aspetto della disuguaglianza nei social media, c’è quello più pratico e di marketing. Le aziende dovranno considerare questo tipo di abbonamenti premium se non vorranno perdere completamente la visibilità sui social media.

 

  • Social Media Mall: La trasformazione dei social media in centri commerciali digitali non è ancora completata. Siamo in una fase intermedia nella quale le piattaforme preferiscono iniziare a sperimentare attraverso accordi con fornitori di ecommerce. Ma in un paio d’anni sarà possibile comprare senza uscire dai social. Intanto le stime del mercato del social commerce parlano di 1 trilione nel 2023. Facebook e Instagram hanno abilitato gli acquisti in-app (checkout) negli USA. Nel 2022 non hanno fatto passi in avanti. TikTok ha integrato gli Shop nei profili USA ed ha un piano per spingere il social commerce; sta anche acquistando magazzini per stoccare i prodotti da spedire. YouTube ha introdotto la possibilità di taggare i prodotti nei video, negli Shorts e nel live stream (per i canali con almeno 20.000 abbonati in US, UK, Brasile e India). La vendita degli stessi avviene grazie all’integrazione con Shopify e il live shopping in partnership con TalkShopLive. Amazon, che ha già il catalogo prodotti, ha lanciato la piattaforma Live per connettere Influencer e Brand.

 

  • 3D Digital worlds: Oltre 350 milioni di persone trascorrono il proprio tempo in mondi digitali tridimensionali. Mondi che nascono come luoghi di gioco, individuale o collaborativo, e che si stanno trasformando in ambienti sociali. Qui, soprattutto i giovani della generazione Alpha e Zeta, amano incontrarsi per chiacchierare, visitare luoghi fantastici, collaborare insieme alla creazione di nuovi mondi.

Minecraft: 170 milioni di utenti mensili //età prevalente: 8-12

Roblox: 210 milioni di utenti mensili //età prevalente 9-16

Fortnite: con 250 milioni di utenti mensili //età prevalente 16-18+

 

  • Video: I video brevi saranno, anche nel 2023, il formato privilegiato dagli algoritmi dei social media. Continuerà la grande corsa all’inseguimento di TikTok da parte di Meta con i suoi Reel e di YouTube con Shorts. TikTok, oltre ai video brevi, darà spazio anche a quelli più lunghi e alle live. Inoltre, introdurrà il formato orizzontale (per far la guerra a YouTube e puntare agli schermi TV).

 

  • Media sintetici: Nel 2023 i modelli di intelligenza artificiale generativa miglioreranno e si estenderanno con successo a campi come la produzione di video, audio ed immagini 3D. Inoltre, verranno incorporati in software nuovi o già popolari (Adobe, Office).

 

  • Avatarizzazione: La rappresentazione del sé all’interno degli spazi digitali sta cambiando ancora. Dopo anni di anonimato in rete (all’insegna dei nickname), i social media hanno sdoganato l’uso dei nostri nomi e della foto profilo (il nostro reale aspetto fisico). Oggi, soprattutto tra i più giovani, si assiste alla tendenza a rappresentarsi in maniera più libera e creativa. L’avatar bidimensionale o tridimensionale (nei mondi virtuali e immersivi) non è mai una trasposizione fedele del corpo, ma una realizzazione di come si vorrebbe essere percepiti.

 

  • Brand Partecipati e Mutanti: Le esperienze di marca dovranno essere progettate per: attivare community (anche piccole) di fan del brand permettendo loro di avere vantaggi esclusivi e immaginare mondi non finiti, aperti alla contaminazione eco-creazione dei suoi abitanti.

Un segnale di questa lenta trasformazione è il progetto Swoosh. Un sito/community aperto alla “co-creazione del futuro di Nike”. Gli iscritti potranno creare, collezionare, scambiare oggetti digitali (scarpe e abbigliamento) da usare anche in giochi ed esperienze immersive.

Le migliori creazioni verranno trasformate in prodotti fisici. L’ingresso nella community darà diritto anche benefici esclusivi: la partecipazione ad eventi e l’acquisto di prodotti in edizione limitata. Dal community building al community empowerment.

Vincos-Trends-2023

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