Dalla collaborazione tra WRÅD e Pulsee l’innovativa capsule collection Light Up

MatteoWard_WradLight Up è il nome della capsule collection nata dalla collaborazione, supportata da Vogue Talents, tra il design studio Wråd e Pulsee, brand di luce e gas da fonti rinnovabili di Axpo Italia. Tre player uniti dalla medesima voglia di dare forma a progetti innovativi.
Licensing Italia ha intervistato Matteo Ward, co-founder e CEO di WRÅD.

di Giulia Rastelli 

L.I. Quando e come è nata l’idea della collaborazione con Pulsee?

Matteo Ward: Il progetto Light Up, questo il nome della capsule collection, nasce dalla collaborazione tra WRÅD e Pulsee, brand di luce e gas da fonti rinnovabili, insieme a Vogue Talents, la property di Vogue Italia da sempre dedicata al talento e alla creatività. Tre player uniti dalla medesima voglia di dare forma a progetti innovativi in grado di rispondere alle reali esigenze delle persone e mettere in discussione lo status quo.

Come ricorda Pulsee “con l’energia giusta puoi fare qualsiasi cosa”. E da questa affermazione è partita la ricerca della fonte di energia capace di metterci nelle condizioni di realizzare questo obiettivo, energia che abbiamo trovato nella luce interiore presente in ognuno di noi. Una fonte luminosa che, se accesa, alimentata e condivisa, è in grado di innescare un reale e positivo processo di trasformazione.

L.I. Quali sono i valori che accomunano WRÅD e Pulsee? Quali sono stati i principali obiettivi di questa collaborazione?

M.W. WRÅD e Pulsee trovano il proprio minimo comun denominatore nel desiderio di mettere in discussione lo status quo di un sistema ormai disconnesso da quelle che sono le reali esigenze di ognuno di noi in armonia con le necessità dell’ecosistema in cui viviamo. Siamo ottimisti, crediamo davvero che con l’energia giusta si possa realizzare qualsiasi cosa. Una base valoriale comune che ha portato alla realizzazione di un capospalla in lana e cashmere recuperati dell’azienda tessile Manteco, stampato con pigmenti fotoluminescenti anch’essi recuperati per mezzo di una collaborazione con la B-corp Alisea Recycled & Reused Objects Design e l’azienda LuceDentro. Questo capo è dunque capace di assorbire la luce e di rilasciarla poi al buio – un primo step nella ricerca e sviluppo di nuove tecnologie applicabili ai vestiti di chi vive le strade anche di notte, aumentandone la visibilità. Un prodotto che offre dunque a tutti la possibilità di condividere la propria luce interiore e che attiva, al tempo stesso, una nuova filiera di recupero.

L.I. Quale è il principale target di riferimento?

M.W. La capsule è rivolta ai Pulser, esploratori urbani che non spengono mai la loro luce interiore, e a tutti coloro che quotidianamente affrontano le città anche con la consapevolezza dei rischi che la mobilità notturna comporta. Infatti, l’applicazione della fotoluminescenza al mondo dell’abbigliamento, può divenire un valido strumento per pedoni, ciclisti e per chiunque sia costretto a sostenere le problematiche derivate dalla scarsa visibilità propria delle ore più buie. Una tecnologia innovativa, ancora da perfezionare, che traccia il sentiero per una nuova e stimolante fase di ricerca e sviluppo per esplorare funzioni alternative applicabili ai nostri vestiti.

L.I. La vostra azienda è molto sensibile al tema della sostenibilità, quali sono le vostre iniziative sotto questo aspetto?

M.W. Wråd nasce come movimento educativo nel 2015 per contribuire a generare maggiore consapevolezza riguardo il reale costo ambientale e sociale del fashion system. Da qui è iniziato il nostro percorso con l’ambizione di realizzare la cosiddetta “moda sostenibile”. Lavorando sul campo, abbiamo capito che la sostenibilità di un prodotto non si raggiunge esclusivamente dando vita ad un capo realizzato con processi o materiali più responsabili. Si tratta di un tragitto controverso e ricco di antinomie che ogni giorno si evolve e cambia forma.  Per questo oggi WRÅD è uno studio di design, che lavora per mettere in discussione lo status quo non sostenibile dell’industria della moda attraverso la formazione, il design e l’innovazione. Tre diverse, ma sinergiche, aree di azione, mediante le quali cerchiamo di definire progetti innovativi capaci di rispondere alle reali esigenze dell’uomo nel rispetto dei sistemi sociali e ambientali.

 

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