La diversificazione nel mercato del lusso: Veuve Clicquot e Louis Vuitton
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Più che un albergo è un format quello che Veuve Clicquot ha inaugurato il 24 novembre in una villa privata della località balneare di Byron Bay in Australia
di Giulia Rastelli
L’Hotel Clicquot della maison di champagne ne declina l’identità con un’offerta premium, a cominciare dal servizio di conciergerie presente 24 ore su 24, che comprende la promozione delle sue cuvées accompagnate da una cucina adeguata. La scelta di aprire il pop-up luxury hotel in Australia è dovuta al fatto che il paese è il settimo mercato al mondo per consumi di champagne in volume e a valore e durante la pandemia ha registrato un incremento dell’11,2% dei volumi rispetto all’anno precedente. L’operazione, che si contraddistingue per la presenza diffusa del colore giallo tipico della Veuve, sarà ripetuta ancora nel corso del 2022.
Dopo aver trasformato temporaneamente il proprio negozio di Saint- Germain des Prés in una libreria nel luglio scorso, Louis Vuitton, il brand numero uno del gruppo LVMH, sta riproponendo l’operazione, questa volta all’interno di un hotel di lusso, sempre a Parigi.
L’obiettivo è celebrare le proprie pubblicazioni e presentare le sue collezioni di editoria di viaggio come regali accessibili per le feste, operazione strategica nell’ambito dei prodotti firmati di livello base.
Il mese scorso Louis Vuitton, in occasione del festival Photo Saint-Germain, aveva aperto la sua edicola tra i bouquiniste sulle rive della Senna con una selezione dei titoli delle collane City Guides e Fashion Eye.
Il gruppo LVMH ha una presenza nell’editoria che va oltre i libri di viaggio: controlla infatti la testata specializzata Business of Fashion e il Groupe Les Echos cui fanno capo l’omonimo quotidiano economico e l’editore di libri d’arte Citadelles & Mazenod.
