La ceramica si trasforma in arte: la collezione ispirata alla licenza Vincent Van Gogh di Ceramica Francesco De Maio
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Licensing Italia ha intervistato in esclusiva Patrizia Famiglietti, Creative Director di Ceramica di Vietri Francesco De Maio, azienda che dal 1963 realizza e promuove la bellezza delle sue maioliche fatte a mano e che ha recentemente presentato la collezione di superfici ceramiche ispirata ai più famosi dipinti di Vincent Van Gogh
di Giulia Rastelli
Licensing Italia: Nell’ultima edizione del Cersaie, svoltasi a Bologna dal 26 al 30 settembre, come è stata accolta la vostra collezione ispirata alle più famose opere di Vincent Van Gogh?
Patrizia Famiglietti: La 39ª edizione del Cersaie ha registrato oltre 91.000 visitatori, avvicinandosi ai livelli di presenza censiti nel 2019. Il notevole ritorno di pubblico nazionale e internazionale di distributori, architetti e operatori del settore ha soddisfatto le attese di noi produttori di ceramica che abbiamo creduto in questa importante fiera per presentare le novità di prodotto non solo dal punto di vista tecnico, ma anche estetico e artistico. Tra i nuovi prodotti presentati dalla Francesco De Maio, la collezione che ha riscosso più successo è stata indubbiamente la Collezione Van Gogh. Le sue cromie, le sue decorazioni riprese dai particolari dei capolavori di Vincent Van Gogh, la manualità delle sfumature di colore date a pennello e l’amore verso la natura, come protagonista indiscussa, hanno attirato positivamente l’attenzione del pubblico verso questo progetto d’arte ceramica.
Il visitatore è rimasto ammaliato dalla bellezza delle rappresentazioni esposte, ma non solo. Ha percepito immediatamente le possibilità di un utilizzo diverso della Collezione Van Gogh nei vari spazi dell’abitare, uscendo dai soliti rivestimenti di bagni o cucine per entrare in spazi più ampi dedicati alla riflessione ed al relax, quali camere da letto, salotti e living.

L.I.: Come siete entrati in contatto con il Van Gogh Museum e cosa vi ha ispirato?
P.F.: L’invito da parte del Van Gogh Museum è stato per noi motivo di grande orgoglio, ma anche di profonda responsabilità. La richiesta risalente al novembre 2019 di poter riprodurre i più famosi dipinti di Vincent van Gogh in ceramica si traduceva nella richiesta di poter trasformare la ceramica in una forma d’arte. Di qui, quindi, la possibilità di tradurre i più famosi dipinti in superfici ceramiche che andassero al di là dell’arte, in una forma di arte per l’arte, per celebrare Van Gogh entrando nell’abitare moderno di ognuno di noi ed essere ammirate, sfiorate, ma indubbiamente vissute. E in questo il Van Gogh Museum ha il merito di aver accolto la sfida per poi approvare la mia idea creativa e realizzare questo importante progetto ceramico. Tre anni di intenso lavoro tra condivisione e creatività, ispirazione e scelte stilistiche, esperienza ceramica e sapienza artigianale, sono occorsi per la realizzazione dei primi prototipi. Un lavoro di squadra tra il Van Gogh Museum e l’azienda Francesco De Maio per definire minuziosamente la cromia dei colori e la peculiarità dei decori per far sì che le tele dei dipinti si trasformassero in vere opere d’arte in ceramica decorata a mano. Girasoli, Fiori di Mandorlo, Susino in Fiore, Vaso con Gladioli e Astri Cinesi, Iris e Autoritratto con il Cappello di Paglia (e questi sono solo i primi capolavori presentati) si rivelano non solo un’esperienza visiva, emozionale, ma anche tangibile, capace di dare calore, colore ed energia agli spazi che andranno a ricoprire perché “l’arte a volte è al di sopra della natura” come scriveva Vincent Van Gogh al fratello Theo nel 1883.

L.I.: La collezione di ceramiche Van Gogh è stato il vostro primo progetto di licenza?
P.F.: La Collezione Van Gogh non è il nostro primo progetto su licenza anche se nel settore ceramico si fa più uso di creatività materica e estetica ideata da architetti-designer e un po’ meno di brand. Per citare 2 firme importanti, la Francesco De Maio dal 2016 riedita su licenza degli Eredi tutti e 33 decori della Collezione Blu Ponti disegnata da Gio Ponti nel 1960 e produce la Collezione Puntini disegnata per noi da Alessandro Mendini nel 2018.
L.I.: Un’ultima domanda sul settore della ceramica di cui l’Italia è leader indiscusso: quali sono i principali trend emersi al Cersaie e quali prospettive ci sono per i prossimi anni per un settore ‘energivoro’?
P.F.: Protagoniste indiscusse del Cersaie 2022 sono state le superfici ceramiche che muovono passi in avanti verso prodotti più tecnici e di alta qualità. Dalle grandi lastre ai piccoli, piccolissimi formati, le peculiarità intrinseche della ceramica italiana sono all’avanguardia. Anche noi, nel nostro piccolo, investiamo quotidianamente in qualità e ricerca ceramica grazie alla quale abbiamo realizzato nel 2019 un prodotto tecnologico denominato Grès Maiolicato® che è dotato di tutte le caratteristiche tecniche di un grès e, quindi, adatto agli spazi pubblici, hospitality, outdoor e piscine senza rinunciare alla bellezza estetica della decorazione a mano. Dalla Grande recessione del 2009 ad oggi, passando per la crisi del debito del 2012, la crisi economica associata alla pandemia nel 2020 fino alla crisi energetica dei nostri giorni, il settore della ceramica è senza dubbio uno dei più colpiti. Ma è proprio dalle crisi che si colgono le opportunità! E l’opportunità delle aziende produttrici di piastrelle è l’impegno verso la sostenibilità della ceramica italiana, verso un’economia green già ampiamente avviata con la transizione energetica grazie all’utilizzo di fonti rinnovabili e la ricerca verso la sostituzione dei forni a gas con quelli alimentati ad idrogeno verde. Ma la strada da percorrere è ancora lunga. Per riconvertire tutto il comparto ci vuole tempo! Le drammatiche conseguenze dell’attuale crisi energetica non devono vanificare il processo in corso di sostenibilità ambientale ed efficientamento energetico in questo settore rappresentato da 140 aziende e 7.000 addetti.