La GENZ europea e i trend che i marketers devono considerare

La Generazione Z, secondo la definizione corrente, comprende i nati dal 1997 al 2012 e cioè chi – nel 2024 – ha un’età compresa fra i 12 e i 27 anni. Nei principali paesi del continente europeo, la popolazione tra i 14 e i 27 anni è pari a 48,5 milioni di persone, così suddivise tra le diverse nazioni: Spagna, con 6,4 milioni; Italia con 7,6 milioni; Francia con 10,4 milioni; UK con 10,5 milioni; Germania con 13,6 milioni. Pur trattandosi di un segmento della popolazione meno ampio dal punto di vista numerico rispetto alle precedenti generazioni (i Boomer, ad esempio, sono quasi 70 milioni), i Gen Z continuano ad essere al centro del dibattito e delle attenzioni delle aziende, per le quali rappresentano i protagonisti del futuro.

  1. Il rapporto con il lavoro

Nonostante gli stereotipi sulla pigrizia delle nuove generazioni, dall’Osservatorio Eumetra emerge che sono ambiziose e desiderose di guadagnare, ma che hanno maggiori aspettative in termini di ritorno, cioè, hanno un approccio diverso al lavoro. Aspetti che in passato sono stati considerati «nice to have», ora sono attesi, come il lavoro da casa e la possibilità di avere un migliore equilibrio tra lavoro e vita privata.

  1. Il rapporto con il denaro

Che il denaro a disposizione provenga dal lavoro o dalla paghetta dei genitori, meno del 20% dichiara di spendere tutti i soldi a disposizione, mentre la grande maggioranza risparmia qualcosa. Un’opportunità per i player del settore finanziario che devono cominciare a supportare ed aumentare la cultura finanziaria dei clienti futuri.

  1. Nuovi stili di acquisto e pagamento

La «coperta» è sempre più corta e bisogna stabilire priorità di budget. I social sono anche un modo per esplorare prodotti e brand e per fare acquisti. In particolare, una delle attrattive di TikTok è avere pareri da persone reali. Si affermano nuove pratiche di pagamento, come il “Buy now, pay later”.

  1. Benessere mentale, la meta più ambita

La Gen Z, durante i passaggi chiave della vita, ha dovuto affrontare crisi pesanti (pandemia, guerre vicine all’Europa, cambiamenti climatici estremi). L’ansia è in parte condizionata dai social media e dalla loro proposta di corpi irrealistici, minacce sui cambiamenti climatici (eco-ansia) e video di guerra. Il costo della psicoterapia per alcuni è insostenibile (vedi la recente raccolta firme promossa da Fedez).

  1. Eco-ansia, cambiamenti climatici, sostenibilità

È nota la sensibilità e l’attenzione delle nuove generazioni verso i temi della sostenibilità, nella sua declinazione ambientale e sociale. Caratteristica che li accomuna alle generazioni più adulte, ai Boomer in particolare. 8 Gen Z su 10 ritengono che sia sommamente importante prendere misure urgenti per combattere il cambiamento climatico.

  1. Streaming e scrolling

La TV lineare non è molto seguita dai Gen Z, ma anche la TV in streaming deve competere con la visione di video o altro sulle diverse piattaforme online.

  1. Social Gaming

Il successo di piattaforme come Discord che sono anche chat sia vocali, sia testuali e che permettono scambi con la community.

  1. Una nuova relazione con i brand

Le prime edizioni dell’Osservatorio Eumetra hanno evidenziato un atteggiamento decisamente diverso nei confronti delle marche rispetto alle altre generazioni. Meno legati alla notorietà e alla storicità delle marche, i Gen Z si attendono di avere qualcosa in ritorno dalle aziende e prestano particolare attenzione alla testimonianza di consumatori reali.

Fonte: Eumetra

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