50° Anniversario di Earth Day: intervista ad Andrea Giuliacci, meteorologo di Meteo Expert

Meteo Expert, già conosciuto come Centro Epson Meteo, è oggi uno dei principali centri italiani di ricerca applicata e di previsione in ambito meteorologico e climatologico

di Maura Rastelli 

Nato nel 1995, rappresenta una delle strutture più accreditate d’Europa in campo meteorologico.

Andrea Giuliacci, meteorologo di Meteo Expert molto noto al grande pubblico, ha accettato di rispondere ad alcune domande di Licensing Italia in occasione del 50° anniversario di Earth Day che cade proprio oggi 22 aprile 2020.

Andrea Giuliacci
Andrea Giuliacci

L.I.: I cambiamenti climatici sono ormai un dato incontrovertibile; la maggioranza degli scienziati in tutto il mondo concorda sul fatto che il Climate Change avrà un impatto sempre più evidente sulla nostra vita quotidiana e soprattutto sulla vita delle generazioni future. Voi siete ogni giorno in prima linea, quali sono i principali e più allarmanti cambiamenti che avete osservato negli ultimi anni?

Andrea Giuliacci: I segnali che più preoccupano sono senz’altro quelli che riguardano l’estremizzazione del clima, ovvero la grande facilità con cui oramai si passa da un estremo climatico all’altro. Il surplus di calore trattenuto nell’atmosfera infatti, oltre a causare un aumento delle temperature del Pianeta, rappresenta anche un’importante iniezione di energia aggiuntiva per tutti i fenomeni atmosferici: insomma, c’è più carburante disponibile per alimentare temporali, trombe d’aria e perturbazioni, ma anche alta pressione (che porta la siccità) e ondate di caldo intenso.

È un fenomeno che riguarda da vicino anche il nostro Paese: spesso, negli ultimi anni, siamo passati all’improvviso da lunghi e severi periodi di siccità, a fasi eccezionalmente piovose e caratterizzate da numerosi violenti nubifragi. Insomma, sono aumentati gli eventi meteo-climatici estremi: trombe d’aria, violente grandinate, nubifragi e ondate di caldo eccezionali sono diventati, purtroppo, la normalità.

L.I.: Quanto c’è di vero nelle notizie che dicono che il rallentamento delle attività dell’uomo imposto da questa pandemia ha avuto un impatto positivo sull’ambiente?

A.G.: Non c’è dubbio che l’improvviso rallentamento di tutte le attività umane abbia portato benefici all’ambiente: all’improvviso c’è stata un’inevitabile notevole riduzione delle emissioni di sostanze inquinanti, per cui specchi d’acqua e atmosfera, rispetto a un paio di mesi fa, si trovano in condizioni senz’altro migliori.

Per di più, con l’Uomo che per forza di cose ha dovuto limitare la sua presenza negli ambienti esterni, gli animali selvatici piano piano sono tornati a guadagnare spazio e, addirittura, si sono spinti fino alle porte delle nostre città. Insomma, siamo stati costretti a un comportamento più rispettoso dell’ambiente, e gli effetti positivi sono evidenti.

Credo che dovremmo trarre insegnamento da quanto sta accadendo per mettere in pratica uno stile di vita più sostenibile, anche quando tutto tornerà alla normalità.

L.I.: Quali sono i comportamenti sostenibili che ognuno di noi nella vita quotidiana può compiere?

A.G.: La formuletta “magica” per tenere, anche nella vita quotidiana, uno stile di vita più sostenibile è: evitare gli sprechi. Consumare meno energia infatti significa anche emettere meno sostanze inquinanti. Non solo.

L’acqua, soprattutto in una fase in cui il cambiamento climatico ne sta gradualmente riducendo la disponibilità, è una risorsa fondamentale, da gestire in modo attento: usarne solo le quantità necessarie, riducendo gli sprechi, è importantissimo, e in futuro lo sarà ancora di più.

Cosa significa, tutto ciò, dal punto di vista pratico? Ad esempio che in casa dovremmo sempre ricordarci di spegnere la luce delle stanze in cui non soggiorniamo; che all’edicola, distante poche centinaia di metri, dovremmo andare a piedi e non in auto; che quando ci laviamo i denti dovremmo far uscire dal rubinetto solo l’acqua strettamente necessaria a risciacquare la bocca. Piccole attenzioni che, se prese da tutti noi messi assieme, possono fare la differenza e diventare importantissime per l’ambiente.

L.I.: In merito ai cambiamenti climatici, qual è e quanto è importante il ruolo delle nuove generazioni?

A.G.: Il ruolo delle nuove generazioni è fondamentale. Quella contro il cambiamento climatico sarà una guerra lunga, che dovranno combattere soprattutto i nostri figli e nipoti. Senza adeguate azioni di mitigazione, cioè di limitazione di quei comportamenti che causano i cambiamenti climatici, il clima del futuro potrebbe diventare insopportabilmente ostile, tra fenomeni atmosferici eccezionalmente violenti, drastica diminuzione della disponibilità d’acqua e ondate di caldo record. Uno scenario da brivido, che può essere scongiurato solo se impareremo a vivere in modo più “sostenibile”.

Insomma, non c’è dubbio, il ruolo delle nuove generazioni è fondamentale: il futuro è loro e se, a differenza di chi li ha preceduti, impareranno a vivere in modo più sostenibile, la guerra ai cambiamenti climatici sarà vinta.

Ecco perché ritengo sia fondamentale spiegar loro l’importanza di rispettare l’ambiente, utilizzando in modo “sostenibile” le risorse che la natura ci offre, senza sprecarle. Un bambino che impara come e perché sta cambiando il clima, nonché le azioni necessarie a contrastare il problema, diventerà senz’altro un adulto consapevole, più propenso a intraprendere quelle azioni necessarie a combattere il cambiamento climatico.

L.I.: In che modo è possibile sensibilizzarli maggiormente ed in modo efficace?

A.G.: Spiegando anche ai più piccoli, con linguaggio semplice ma chiaro, cosa sia e come si combatta il cambiamento climatico, in modo che i comportamenti necessari a preservare il clima del futuro diventino per loro naturali, quasi inevitabili.

Per questo motivo ritengo sia importante parlare di cambiamento climatico anche nei prodotti di intrattenimento, quali ad esempio i cartoni animati, che sono senz’altro tra gli strumenti più efficaci nel catturare l’attenzione dei più piccini.

Introdurre il problema del cambiamento climatico attraverso il gioco e il divertimento è, senza dubbio, il modo migliore per costruire adulti del futuro capaci di combattere l’emergenza climatica e vivere in modo più sostenibile, più di quanto abbiano fatto le generazioni precedenti (compresa la mia).

 

 

 

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